Indagini idrogeologiche su tutto il territorio? - 09-03-02 - da Il Sannio Q.

 

TELESE TERME

Voragine, la discussione in Consiglio avvicina maggioranza ed opposizione, isolata Rc

 

Indagini idrogeologiche su tutto il territorio?

 

Una commissione deciderà per un ordine del giorno unico da discutere nella prossima assemblea

 

di Antonio Vecchiarelli

  

 

Voragine di via Udine, dissesto idrogeologico del territorio, possibili infiltrazioni camorristiche nella comunità legate alla edilizia selvaggia adombrate da una interrogazione parlamentare del deputato comunista Nichi Vendola: questi i temi toccati dal consiglio comunale di Telese Terme nella seduta dell' altra sera.

 

Giuseppe D'Occhio, sindaco della cittadina, particolarmente indignato per l'offesa che la comunità ha ricevuto dall' atto del parlamentare, ha additato la parte politica cui appartiene Vendola, Rifondazione comunista, per tutti gli atteggiamenti messi in atto sulla vicenda voragine, definiti «di pessimo gusto, irrispettosi delle cariche istituzionali, irriguardosi nei confronti di quell'80% che ha scelto l' amministrazione del paese».

 

D'Occhio, ha chiesto, come del resto già fatto in altra occasione quando lo stesso Vendola partecipando ad un convegno a Telese lasciò intendere la possibilità di interessi di clan camorristici sull' attività edilizia della cittadina, di denunciare eventuali attività malavitose, se si è a conoscenza di queste, altrimenti evitare la speculazione politica sull' argomento.

 

Il sindaco ha ricordato, a seguito di quell'intervento, la sua lettera alla Questura in cui chiedeva se l'Istituto fosse a conoscenza di eventuali infiltrazioni, la risposta fu negativa. E per questo ha chiesto al Consiglio di pronunciarsi contro l' atteggiamento offensivo del deputato.

 

Dura in proposito la replica del consigliere Serafini di Rc che ha ricordato che non Nichi Vendola, ma indagini dell'antimafia parlerebbero di interessi malavitosi sull'insediamento di una struttura commerciale in contrada Piana. E un «si legga gli atti» è stata la replica di Serafini al sindaco che ha riferito di non essere a conoscenza di tutto questo.

 

Per quello che riguarda il cedimento dell'area di Via Udine, D'Occhio ha parlato della sorgente (quella che ha causato lo sprofondamento) come non classificata senza vincolo idrogeologico ai sensi di un Regio Decreto degli anni trenta. Ha confermato la modifica dei luoghi da parte dei privati iniziata nei primi anni '70 e conclusa nell'ottanta che ha accelerato i meccanismi di cedimento. Un programma puntuale di consolidamento da portare a compimento dopo indagini geotecniche approfondite, un più ampio sondaggio che riguardi le zone limitrofe allo sprofondamento: questo quanto previsto nell' immediato futuro. Esami che andranno ad essere un «corredo» indispensabile per il nuovo piano regolatore, la cui redazione, secondo il sindaco, va accelerata.

 

Nel suo intervento il consigliere Giovanni Lavorgna del gruppo Ds – indipendente popolare, ha difeso il Prg redatto quando era amministratore (primi anni '80) che prevedeva nella zona Lagni una piazza con intorno caseggiati di altezza non superiore a metri 6.50 e a messo in guardia da una corsa sfrenata alla edificazione. Ha chiesto che le indagini sul sottosuolo tele sino interessassero tutto il territorio comunale utilizzando gli oneri di urbanizzazione e sfruttando finanziamenti della Provincia e della Regione.

 

L'indipendente Carlo Franco dopo aver ricordato l'adozione dell'attuale piano regolatore in cui ha ravvisato delle responsabilità di Provincia, del Ctr e del Tar che si pronunciò a favore del Prg, nonostante non avesse il supporto di vari pareri e della Prefettura a cui egli stesso si era rivolto, successivamente, per evidenziare la situazione urbanistica del luogo, ha ribadito la sua totale fiducia nell'operato del professor Ortolani che sta conducendo le indagini nell'area Lagni e si è detto convinto della necessità di estendere le stesse a tutto il territorio, visto che altre aree sono a potenziale rischio: nei pressi della Maugeri, via Colombo, nei pressi della scuola media. E ha chiesto che già con il prossimo bilancio, il Comune si impegni con uno speciale capitolo di spesa per l'obiettivo.

 

Anche serafini (Rc) si è detto d'accordo con esami su tutto il territorio e nel frattempo ha chiesto la sospensione delle concessioni edilizie. «Non c'è nessun legame tra le strutture realizzate e lo sprofondamento che è stato un episodi( circoscritto e isolato»: questo quanto dichiarato da D'Occhio, questo quanto emergerebbe da una prima relazione sulle indagine svolte dal pool di tecnici guidati da Ortolani. Per cui no alla sospensione delle licenze, no alla sospensione del Prg vigente come chiesto da Lavorgna (si innescherebbero contenziosi giuridici di vasta portata, ha commentato il sindaco), sì ad indagini integrative per mettere al sicuro i cittadini.

 

A questo punto Franco ha chiesto che ci fosse un unico ordine del giorno, votato da maggioranza e opposizione, sugli aspetti trattati. Il sindaco si è detto d'accordo ma, preliminarmente, ha insistito sul voto di protesta contro gli atti prodotti da Vendola. Franco ha tradotto quella che era l' amarezza del primo cittadino di fronte all' accaduto, in inquietudine per le possibili infiltrazioni malavitose. E sul termine «inquietudine» si è realizzata la piena convergenza dell'assemblea, tranne l'esponente comunista che ha votato contro.

 

La decisione ultima: una commissione formata dal sindaco e dai rappresentanti dei vari gruppi consiliari, provvederà alla stesura di un ordine del giorno comune che sarà esaminato nella seduta prossima del Consiglio, quella di martedì.